un romagnolo tra i primi terroristi della storia?

Luogo: Palazzo del Ridotto

Indirizzo: Piazza Almerici, 12 , Cesena (FC) MAPPA

Categoria: Evento

Periodo: Martedì 21 gennaio 2020 - ore 18

Descrizione

Nascosto in un paesino della Romagna c’è un vecchio calzolaio che per tutta la vita ha nascosto un segreto terribile. Il suo nome è Mario Buda, altrimenti noto come Mike Boda. Si addentra nelle maglie della storia del secolo scorso “Nero d’Inferno” (Mondadori), il secondo romanzo dello scrittore ravennate Matteo Cavezzali, gettandosi sulle tracce di Mario Buda, emigrato romagnolo che nel 1907 arriva a New York cercando fortuna e descritto come uno dei primi terroristi della storia. Se ne parlerà con l’autore e con Roberto Mercadini martedì 21 gennaio al Palazzo del Ridotto dalle 18.

 In America, spiega Cavezzali, il Boda's Bomb è diventato sinonimo di autobomba, e per le imprese di Mike Boda è stata scritta la prima legge antiterrorismo del mondo, eppure nessuno si ricorda di lui. Chi è questo arrabbiato che ha firmato una delle pagine meno eroiche ma più significative della lotta contro l'ingiustizia sociale? Mario Buda arriva a Ellis Island nel 1907, partendo dalla Romagna, dove è nato e cresciuto. Alla scuola dell'anarchico Luigi Galleani impara che bisogna dire basta allo sfruttamento, al capitalismo, al razzismo. Costi quel che costi. Di giorno lavora in fabbrica, la sera commercia illegalmente whiskey nella New York del proibizionismo. Quando il governo americano approva le prime leggi contro gli immigrati italiani ed europei, iniziando i rimpatri forzati, mentre Sacco e Vanzetti sono arrestati e condannati a morte per un crimine non commesso, Mike Boda orchestra l'attentato più terrificante che l'America avesse mai subìto: una bomba a Wall Street, con 38 morti e 143 feriti. Quindi scompare nel nulla. Alcuni lo vedono in Messico, altri al confino nell'Italia fascista, altri ancora a Parigi, intento a organizzare un agguato per uccidere il Duce. Dopo un'esistenza segnata da menzogne e misteri, torna a Savignano e riprende a fare il lavoro che faceva da ragazzo e che ha sempre fatto: il calzolaio. Come se niente fosse. Portando con sé tutti i suoi segreti. Matteo Cavezzali racconta Buda attraverso le voci di quelli che lo hanno conosciuto e che sembrano parlare, ogni volta, di una persona diversa. Sono gli amici devoti, i parenti traditi, i poliziotti che gli sono stati alle calcagna, i compagni di militanza, gli avversari, le donne che lo hanno amato. Da una storia vera nasce un romanzo che avvita il passato al presente, esce un piccolo uomo che rabbia, sogni e violenza trasformano in un controverso protagonista, un personaggio che esplode come una bomba e poi si perde nei labirinti della Storia.

 Diventato noto con il suo primo libro “Icarus. Ascesa e caduta di Raul Gardini” (minimum fax, 2018), Matteo Cavezzali ha vinto il premio Comisso 2019 e il Premio Volponi Opera Prima/Premio Stefano Tassinari 2019. “Nero d’inferno” (Mondadori) è invece il suo secondo romanzo pubblicato lo scorso autunno. Collabora con diversi giornali tra cui il Corriere della Sera e tiene un blog per Il Fatto Quotidiano. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati su Minima&Moralia, Nazione Indiana e in alcune raccolte dell’editore Quodlibet curate da Ermanno Cavazzoni. Ha scritto testi per il teatro messi in scena in Italia e all’estero. È ideatore e direttore artistico del festival letterario ScrittuRa di Ravenna, nato nel 2014. Dal 2016 cura anche Scrittura sulle Dolomiti in Trentino e gli incontri del ciclo Riscrivere la Storia in diverse città.

 

 

 

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