La parola alla dietista Pasini del Polo Sanitario dell'Opera di Santa Teresa
L’alimentazione dopo i 30 anni va modificata
Questa settimana la dietista Gabriella Pasini ci aiuterà a far chiarezza nel complesso mondo dell'alimentazione. In questa intervista troverete consigli utili per migliorare il vostro stile di vita attraverso il cibo.
Che differenza c’è tra Dietista e Dietologo?
Il dietologo è un medico (quindi laureato in medicina e chirurgia) e poi specializzato in scienze dell’alimentazione (4 anni di specialità) e studia le cause delle patologie.
Il Dietista è un tecnico con laurea triennale, classe delle professioni sanitarie, che si occupa di curare tramite l’alimentazione le patologie diagnosticate dal medico e di educare alla corretta alimentazione sia il sano che il malato in autonomia professionale.
Esistono molto diete, qual è la migliore secondo Lei?
Non esistono diete diverse! esiste “la dieta” che è una sola: la corretta alimentazione.
Un’alimentazione equilibrata adattata ovviamente alle varie esigenze delle persone, e soprattutto consapevole: bisogna imparare a mangiare con metodo, dandosi il tempo di acquisire le buone abitudini (basterebbe una buona abitudine al mese), con tranquillità e pazienza.
Qual è il modo giusto per affrontare la dieta?
Come dicevo, quello che conta è il cambiamento del proprio comportamento.
Occorre modificare il proprio atteggiamento in tutti gli aspetti della quotidianità, dal fare la spesa alla scelta e preparazione dei cibi.
Imparare quanto sono importanti le quantità: abituarsi a maneggiare la bilancia o misuratori più comodi come cucchiai e tazze.
Abituarsi a leggere le etichette, ma non tanto la composizione nutrizionale e calorica (che peraltro ai profani dà riscontri ingannevoli) quanto la lista degli ingredienti, guida essenziale per una scelta qualitativa.
Abituarsi a cucinare utilizzando vari metodi di cottura, ma sempre senza olio o altri grassi di cottura.
Eliminare l’olio in cottura, dannosissimo e non quantificato, che si ingerisce senza rendercene conto.
È come andare a scuola, bisogna intraprendere un percorso nel rapporto col cibo: bisogna imparare a mangiare, e acquisire questa abilità come un valore.
A chi si rivolge prevalentemente il suo lavoro?
A persone di tutte le età, anche bambini ed adolescenti, ma trovo preferibile lavorare per donne e uomini dai 30 ai 40 anni interessati, oltre che per la salute anche per la forma fisica, e perciò più coinvolti, che facendo un po’ di attività motoria e riducendo il cibo non più riescono ad ottenere alcun risultato e quindi capiscono di avere la necessità di una buona informazione sull’alimentazione.
Le persone anziane invece, si rivolgono a me principalmente per problemi di salute; sebbene spesso vengano risolti con l’uso di medicine, è giusto ricordare che in alcuni casi, si potrebbero risolvere questi problemi con una corretta alimentazione.
Quali sono gli alimenti da prediligere?
Gli alimenti sono come tessere di un bellissimo mosaico che ogni giorno dobbiamo imparare a comporre.
La piramide alimentare è la base della buona alimentazione, la cosiddetta “ dieta mediterranea”.
Si basa su un consumo abbondante di cereali che adesso vengono così tanto osteggiati, un consumo notevole di frutta e verdure di stagione un consumo moderato di proteine animali, suddiviso tra pesce, carne uova ma anche latticini importantissimi per la regolazione del sistema cardio vascolare, di proteine vegetali fornite da cereali e legumi.
Infine un consumo minimo degli zuccheri e dei grassi (preferibilmente olio extravergine di oliva) e tanta acqua da bere.
Quando è meglio mangiare carboidrati e proteine?
Non conta quando e come mangiare proteine o carboidrati, conta inserire tutte le tessere nel mosaico della propria giornata per mantenere un equilibrio globale. La dieta va prefissata a seconda degli obiettivi della vita del paziente: se ad esempio il paziente di sera lavora o si allena, si studierà come collocare e girare quegli alimenti perché vengano consumati al momento giusto.
Ecco perché si parla di terapia cognitivo-comportamentale, cioè l’insegnamento va a modificare il comportamento.
Cosa ne pensa dei prodotti integrali?
I cereali integrali non sono risolutivi.
Bisogna porre sempre molta attenzione, a partire dalle caratteristiche del proprio intestino, a come vengono cucinati, a quanti e quali cereali si scelgono.
La farina integrale deve essere “garantita”, magari meglio optare per farine provenienti da piccoli mulini locali..
Il valore principale del pane deve essere il bassissimo contenuto di grassi. Spesso invece il pane integrale può nascondere molti grassi perché spesso viene fatto con la farina normale a cui viene aggiunta la crusca, e dunque richiederà l’aggiunta di grassi in lavorazione.
Cosa ne pensa dell’olio di palma?
L’olio di palma di per sé non ha nessuna colpa.
Noi utilizziamo già molti grassi saturi perché mangiamo molti formaggi e salumi e anche burro.
In questo contesto l’olio di palma diventa semplicemente un surplus! Per di più noi non utilizziamo l’olio di palma come condimento come invece avviene nei paesi che lo producono, ma lo consumiamo inserito nei prodotti da forno industriali (fette biscottate, cracker, grissini … ) che contengono notevoli quantità di zuccheri e grassi, sono facili da reperire, e se ne consumano grosse quantità spesso in sostituzione del pane. Quindi caloricamente c’è una sproporzione enorme e inoltre si è soggetti ad assuefazione.
Questo tipo di prodotti andrebbe consumato in piccolissime quantità giornaliere e possibilmente sostituito da una fetta di pane, raffermo magari che è molto più digeribile!
Che cos’è l’indice di massa corporea?
L’indice di massa corporea è un numero che esprime il rapporto tra peso in chilogrammi ed altezza in metri al quadrato in base a sesso ed età della persona. Questo calcolo porta ad un numero che si inserisce in una gamma tra 18 (molto magro) e 24 (non molto magro ma fisiologicamente corretto). L’indice di massa corporea è strutturato sul danno che il sottopeso o il sovrappeso procurano allo scheletro e all’apparato muscolare oltre che agli organi.
Bambini in sovrappeso: cosa influenza di più il comportamento dei bambini?
Non sono la scuola o il dietista a pesare sull’alimentazione dei bambini, ma lo stile di vita dei genitori.
Il ruolo dei genitori è basilare fino all’adolescenza! Purtroppo presi dalla fretta di tutti i giorni, molto spesso offrono ai bambini cibi “comodi” ma meno sani, purché mangino.
Alla base di questi comportamenti c’è inoltre una mancanza di conoscenza, avallata dai mass media “pseudo scientifici” che spesso trasmettono mode sbagliate (ad es. il senza glutine, semi, frutta secca da mangiare giornalmente, ecc…) a favore di cibi pratici, cibi risolutivi.
I genitori hanno già tante cosa a cui pensare e vorrebbero che almeno il cibo fosse libero.
Potrebbe darci dei consigli per la spesa?
Innanzitutto comprare pochissimi prodotti confezionati, scegliere frutta e verdura di stagione, locale o Italiana, al banco degli affettati prediligere un buon prosciutto crudo (privo di additivi chimici) e in piccole quantità perché nell’arco di una settimana bisognerebbe mangiare l’affettato una sola volta e non più di 60/70 grammi. Prediligere buoni formaggio da taglio nostrani, e il latte intero fresco.
Cosa porta al fallimento della dieta?
Il non fare la dieta!
Recandosi da uno specialista il paziente crede di aver già acquisito tutte le competenze in quanto carico di informazioni, ma non le traduce in pratica.
Bisogna puntare sulla volontà e sulla soddisfazione personale del raggiungimento.
Per questo il primo consiglio è di non pesarsi mai!
Occorre innamorarsi della buona alimentazione; proprio così, è un percorso di innamoramento totale nel valutare come e quanto si stia meglio, come si possa cucinare in maniera veloce ottenendo degli ottimi prodotti e infine come si risparmia.
Ciò che sosterrà poi il paziente in questo percorso è la certezza data dallo specialista, che mangiare con queste nuove regole lo porterà ad un ottimo risultato. Il paziente deve mangiare con entusiasmo, seguendo solo seguendo qualche regola in più e si sentirà davvero bene.
Quanto tempo si impiega per raggiungere dei risultati?
Occorrono circa tre mesi e sono consigliabili almeno 3 controlli. Durante questi mesi c’è una disponibilità totale da parte mia a rispondere a tutte le domande o i dubbi tramite e-.mail e anche sms.
Qual è la colazione tipo per i bambini?
La colazione prepara l’organismo a disporsi positivamente verso tutte le attività di studio e lavorative e quindi richiede buona energia e buone sostanze nutritive. La colazione ideale sarebbe composta da latte e pane e frutta.
Quali yogurt ci consiglia di scegliere?
Yogurt alla frutta hanno zucchero in più, amido modificato, la frutta all’interno è frutta esaurita trattata chimicamente, quindi hanno meno vitamina D, sono più calorici, costano di più, sono meno validi dal punto di vista nutrizionali. Allora molto meglio tagliare un frutto fresco a pezzetti da mescolare allo yogurt intero naturale.
È vero che l’intestino è il nostro principale cervello?
Molto spesso si seguono mode. Ad oggi ci sono tantissimi casi di donne con colon irritabile, che non è una malattia, ma è una condizione: si instaura una vera e propria ansia nei confronti del pasto.
Occorre abituarsi all’idea che l’intestino non è sempre perfetto e che possa capitare che in alcuni giorni sia più gonfio di altri. L’importante è condurre una vita sana, ad esempio: camminare tutti i giorni, usare olio di oliva extravergine solo a crudo, bere almeno 10 bicchieri di acqua al giorno.
Alimentazione e tumori. Cosa ne pensa?
Non conosco casi in cui il cibo abbia curato un tumore, ma è vero che alimentarsi bene migliora la qualità della vita e quindi predispone meglio l’organismo ad affrontare ogni cosa
Possiamo dire anche che ci sono cibi che aiutano a prevenire i tumori, ma non c’è una evidenza scientifica.
GABRIELLA PASINI
Dietista dal 1977 diplomata alla Scuola di Economia e Merceologia degli Alimenti dell’ Università di Bologna e poi laureata in Dietistica a Chieti nel 2005. Lunga esperienza nella pratica professionale in ospedale, ristorazione collettiva e libera professione in particolare rivolta all’ Educazione Alimentare del sano e del malato.