Questa settimana il dott. Sergio Pasotti, Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica del Polo Sanitario dell’Opera Di Santa Teresa, approfondirà il tema delle allergie e delle intolleranze alimentari.
Quali sono i sintomi caratteristici delle allergie?
I sintomi sono di diverso tipo: problemi respiratori, riniti, starnutazione multipla, ipersecrezione nasale che dura per settimane, ipersecrezione di muco e catarro. Oppure orticaria o eritemi, talvolta con sintomi da prurito. Talvolta, invece, le allergie si presentano con gonfiori alle labbra e alle palpebre che possono essere causati da angioedemi (gonfiore che deriva da dilatazione dei vasi) o in altri casi da insetti pungitori come gli imenotteri (vespula polistes, calabrone, ape e bombo).
Cosa succede quando veniamo punti da un’ape o una vespa?
Gli imenotteri hanno nella parte finale una ghiandola velenifera che produce del veleno di difesa, che viene iniettato nella vittima tramite lo stiletto pungitore chiamato pungiglione.
L’ape lascia sempre il pungiglione che deve essere estratto con molta attenzione con le unghie o una lametta e non deve essere spremuto poichè attaccato alla ghiandola velenifera può immettere ulteriore veleno.
La vespa, invece, causa un ponfo con un punto d'immissione senza lasciare il pungiglione perché quello della vespa è liscio e non zigrinato come quello dell’ape.
Anche i farmaci possono dare allergia?
Tantissimi farmaci danno reazioni avverse, alcune sono di tipo allergico, altre si dicono semplicemente avverse, cioè senza la compromissione del sistema immunitario.
Cos’è l’allergia?
Alla base delle malattie allergiche c’è un’alterazione della risposta immunologica della persona, dettata da un gene che è presente sul quinto cromosoma. Tutte le persone che hanno un’allergia hanno una modifica in questo gene che fa produrre, in un certo momento della vita, una quantità elevata di molecole anticorpali della classe E.
C’è un alterato rapporto tra noi e l’ambiente causato da una risposta anomala ad un evento presente in natura che non ha, di per sé, delle sostanze dannose e velenose.
Anche la risposta grave al veleno di ape e vespa non è per le componenti reattive del veleno come ad es. l’istamina che da vaso dilatazione prurito e dolore, ma a una sostanza innocua che per esempio nell’ape è la fosfolipasi a2, a cui però la persona avendo un sistema immunologico alterato, risponde in maniera esagerata. Queste molecole aderiscono a cellule presenti nell’organismo e la persona sensibilizzata reagisce in maniera esagerata rivelando i sintomi descritti sopra.
Questa modifica del cromosoma esiste dalla nascita?
Sì, la malattia può insorgere in qualsiasi momento della vita ma ha un marker genetico. Si nasce con un gene alterato che però può evolvere in qualsiasi momento e solitamente intorno ai 30-40 anni.
Come si effettua la diagnosi?
Vengono messe sull’avambraccio delle gocce di estratto (polline, acaro, cane, gatto, gomma…ecc..) che attraverso la goccia fanno penetrare l’allergene. Bisogna poi aspettare 15 minuti e se la persona è allergica si sviluppa un rossore, un gonfiore e un prurito che corrisponde in miniatura allo stesso fenomeno presente in natura.
Per le allergie ai farmaci invece si effettua l’assunzione di un prodotto alternativo a dosaggi stabiliti e si stabilisce se la persona tollera o meno il farmaco in oggetto.
Per i test delle malattie cutanee si mettono sul dorso, nella zona intrascapolare, dei cerotti con pomate e si aspettano 72 ore, perché la risposta allergica non si basa su un sistema di difesa immediato, ma avviene tramite linfociti che circolano nel sangue e che in quelle ore passano vicino alla cute con la pomata e se la riconoscono reagiranno soltanto in corrispondenza del punto specifico.
È come una chiave per la porta: quella chiave aprirà soltanto quella determinata porta
Qual è la terapia da seguire?
Se è possibile si allontana l’allergene. Ad esempio nel caso del cioccolato e della fragola si allontana quell’alimento.
Nel caso invece di allergia al veleno di vespa, oppure al polline, acaro o animali domestici, si può fare un vaccino (immunoterapia specifica) che consiste nell’immettere con punturine sottocutanee indolori, una quota crescente di vaccino a scadenze prefissate ogni mese per tre anni. In questo caso la persona da iper-reattiva diventa tollerante.
La malattia è genetica e quindi assolutamente immodificabile ma si sviluppa attraverso un sistema immunologico che è possibile modificare fino ad arrivare ad una tollenza.
Per quanto tempo si è coperti da questo tipo di vaccino?
Il vaccino ha una durata di 10 anni, dopo i quali, è possibile siano necessari altri cicli terapeuti che però saranno di durata più breve.
Questo vale anche per i vaccini che vengono fatti ai bambini?
I vaccini fatti ai bambini sono vaccini antibatterici e vaccini antivirali e non hanno nulla a che fare con l’allergia. Sono terapie fatte per creare anticorpi e immunizzare la persona.
Quando parliamo del vaccino per l’allergia invece, non si tratta di contatti con germi da tenere sotto controllo, ma serve per ridurre uno stato iper-reattivo: ecco perché prende il nome di immunoterapia specifica.
Ci parli delle Intolleranze alimentari
Per quanto riguarda gli alimenti c’è un movimento culturale che fa presa sulle intolleranze alimentari.
Ci sono strumenti, purtroppo presenti anche in ambienti medici e farmacie, che prevedono dei test fatti sul sangue delle persone e che individuano le IGG4.
Questi test non hanno alcun valore riguardo le intolleranze agli alimenti. Infatti bisogna precisare che l’allergia ad un alimento riguarda una reazione anomala attraverso un sistema immunitario IGE, quindi una persona produce troppi anticorpi, e si manifesta con orticaria, gonfiore labbra, prurito nelle fauci, vomito e diarrea.
Le intolleranze agli alimenti non sono create da anticorpi, ma sono delle reazioni avverse perché la persona è geneticamente predisposta a non produrre degli enzimi in grado di distruggere e metabolizzare l’alimento.
L’intolleranza al lattosio per esempio è la mancanza dell’enzima che deve “tagliare” il lattosio, il quale arriva all’intestino creando il successivo aumento dei batteri e causando dolori addominali e diarrea.
Nel favismo invece la persona diventa itterica ed ha una anemia acuta dopo aver mangiato poche fave.
Come mai molte persone ipotizzano di avere intolleranze alimentari?
È una deriva culturale. Ogni epoca ha delle mode: una volta i marinai si mettevano l’orecchino per vedere meglio le navi lontane. Oppure, anni fa, le persone si mettevano braccialetti di rame per far passare i reumatismi.
Oggi c’è la moda di parlare di pancia gonfia, di addome voluminoso e dolore alla pancia e si attribuisce continuamente la colpa al cibo e in particolare all’intolleranza.
Siccome siamo sensibili e vulnerabili a questi input continui, si crea un’ipertrofia, una esagerazione di tali sintomi. E di conseguenza sono pronte tante persone con test irregolari, assurdi, privi di significato che trovano false intolleranze a latte, uova, carne di suino ecc...
Il gonfiore è reale?
Nella maggior parte dei casi l’addome è trattabile e non c’è gonfiore.
Nei cibi ci sono 8.000 sostanze chimiche che si chiamano additivi e quello che mangiamo noi ora non è certo quello che mangiavano i nostri nonni!
Secondariamente mangiamo spesso fuori casa, abbiamo poco tempo e questo gonfiore addominale è una spia (ed è giusto che ci sia altrimenti mangeremo continuamente) ma non è necessariamente da legare ad una intolleranza o allergia.
Cosa possiamo fare per evitarle?
Non si possono evitare queste sostanze.
Piuttosto bisogna evitare di fissarsi su questo tipo di ragionamenti, non dare troppa importanza ad un sintomo che molto spesso è legato più ad ansia e stress che non all’alimento stesso.
Si dà tantissima attenzione all’aspetto fisico, per cui sono molte le donne, ma adesso anche gli uomini, a lamentare l'addome gonfio anche mangiando sostanze che non hanno niente a che fare con alimenti allergizzanti (ad esempio la frutta). Su questa debolezza psicologica dell’immagine di sé, molti ne approfittano.
Cosa succede se non c’è intolleranza, né allergia?
In tutti questi casi le persone rimangono deluse dal sapere che non hanno nulla.
Allora si consiglia una dietista seria e con esperienza che possa ristabilire i principi di una dieta corretta e varia, per una vita sana e soprattutto una corretta digestione.
Spesso inoltre, esiste un' “avversione psicologica” verso alcuni cibi: maturare un’idea nei confronti di un alimento (magari avvalorato da test fasulli fatti in precedenza) ritenendolo responsabile del gonfiore.
Come si distingue il professionista?
L’uomo alla base è molto fragile, impressionabile e suggestionabile.
E ci sono persone che hanno tanta abilità a farti credere, e ti dicono ciò che tu vuoi sentirti dire.
Le persone ingannate non si accorgono subito e dopo aver speso molti soldi e tempo, arrivano da noi senza risultati idonei.
Mentre un tempo la medicina era gestita solo dal medico e dal farmacista.
Oggigiorno è appannaggio della popolazione soprattutto tramite internet. Si ha una diffusione delle informazioni che non sono più gestite soltanto da medici, ma anche da persone poco serie che se ne approfittano.
Oggi il valore del medico più bravo viene misurato in base a che divulga meglio la propria immagine.
Dott. Pasotti Sergio
Specialista in Allergologia e Immunologia Clinica
Specialista in Medicina Interna
Specialista in Tisiologia e Malattie dell'Apparato Respiratorio
Fino al 31 luglio 2013 sono stato Dirigente Medico di Primo Livello nella Divisione di Medicina Interna e Reumatologia dell'Ospedale di Rimini con Incarico di Specialista Allergologo nell’Ambulatorio di Allergologia dell'Ospedale di Rimini e Riccione.
Come allergologo svolgo l’attività di diagnosi e cura delle malattie allergiche respiratorie (rinite-congiuntivite, asma bronchiale), dell’apparato digerente (sindrome orale allergica, esofagite e gastrite eosinofila) e della cute (orticaria, eczema atopico e da contatto). Diagnosi e terapia vaccinica per l’anafilassi da punture di imenotteri (ape, bombo, vespula, polistes e vespa crabro).
Diagnosi per le allergie da farmaci (antibiotici, antinfiammatori, anestetici locali e generali, mezzi di contrasto iodati e gadolinio).
Diagnosi e cura delle malattie allergiche professionali (materiali dell’odontostomatologia, latex, farina di frumento, ecc.).
Test preliminari per determinare l’allergia ai metalli delle protesi odontostomatologiche ed ortopediche.
Come pneumologo mi interesso di asma bronchiale allergico e non allergico e broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Come internista e immunologo mi interesso di tutte le malattie autoimmuni comprese le malattie reumatiche, inoltre mi interesso di obesità con relative diete.