Dialoghi continui “ubi materia ibi geometria” - OMAGGIO A GIÒ POMODORO

Dialoghi continui “ubi materia ibi geometria” - OMAGGIO A GIÒ POMODORO
Luogo: Pallavicini22 Art Gallery
Categoria: Mostre
Periodo: Dal 28 novembre al 8 dicembre - dal martedì al sabato feriali dalle 17 alle 19

Descrizione

Venerdì 28 novembre 2025 alle ore 18:30 presso lo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery in Viale Giorgio Pallavicini 22 a Ravenna, si inaugurerà la mostra "Dialoghi continui - ubi materia ibi geometria” un OMAGGIO A GIÒ POMODORO con opere di Franca Minardi e Paolo Racagni. 

L'esposizione rimarrà allestita fino a lunedì 8 dicembre e sarà aperta al pubblico dal martedì al sabato feriali dalle 17 alle 19. Finissage lunedì 8 dicembre dalle 17 alle 19. Ingresso libero.

 

 

La Mostra

 

La mostra vuole essere un omaggio ed un riconoscimento ad un artista e didatta che in Ravenna trovò amici e fertili collaborazioni. Le tavole (fogli prodotti durante le lezioni) sono una testimonianza di come Giò Pomodoro intendesse la trasmissione dei saperi, senza risparmio e senza remore. Didattica e Arte legate dalla cultura del progetto. Metodologie chiare e progettazione rigorosa, la ricerca come stimolo verso nuove tecniche e materiali: marmo, oro, bronzo ma non solo, senza trascurare materiali meno nobili come carta, colle, cementi.

La natura come elemento fondamentale di studio, retti dagli opposti: luce e ombra, terra aria, fuoco acqua sono elementi a sostegno del progetto, dove la ragione, in forma di assi cartesiani, crea la forma.

Sono presenti in mostra “tavole tematiche” didattiche prodotte da Giò Pomodoro durante le lezioni tenute nel corso di Arti applicate presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

Le tavole sono integrate da testimonianze di una ricerca svolta da Franca Minardi, Maria Luisa Niero, Paolo Racagni.

Il loro lavoro di ricerca si svolse principalmente a Mondavio, paese in provincia di Pesaro -Urbino, ove Francesco di Giorgio Martini, architetto, realizzò nel decennio 1482- 92, la rocca su commissione del duca Giovanni della Rovere.

Strumenti del loro fare furono rilievi grafici e fotografici di “movimenti dello spazio e dei rapporti di pieno e vuoto” intrecciati e correlati col trascorrere del tempo e con l’uomo, misura di tutte le cose.

Contemplare e riflettere i luoghi del vivere. Esaltare la funzione sociale dell’arte, dalla forma comune delle cose naturali, agli strumenti del lavoro, attraverso i piani di calpestio, sino ai piani di lavoro per ritrovare, l’essenza delle cose, i sentimenti.

 

 

Artisti 

 

Giò Pomodoro (all'anagrafe Giorgio Pomodoro) è nato a Orciano di Pesaro il 17 novembre 1930. Ha lavorato a Milano e a Querceta dedicandosi alla scultura, all’opera grafica, all’oreficeria e alla scenografia.

E’ morto nel suo studio di Milano il 21 dicembre 2002. 

Fra i suoi lavori ricordiamo le grandi opere monumentali pubbliche in pietra e bronzo dalle alte valenze sociali e ambientali quali:

Piano d’Uso Collettivo, dedicato ad Antonio Gramsci presso Ales in Sardegna, 1974.

Teatro del Sole, piazza-fontana dedicata a Goethe in Francoforte, 1976.

T-Verticale -Orizzontale dedicata al Governo di Unidad Popular Cile, settembre 1973, oggi Omaggio alla Resistenza di Ravenna, ponte dei martiri, 1980.

Sole Deposto, progetto e realizzazione della piazzetta di Orciano, ove sorgeva la sua casa natale, 1986.

Molte sue opere sono presenti nelle collezioni pubbliche e private in tutto il modo.

 

Franca Minardi, nata a Russi e residente a Faenza si diploma al Liceo artistico e, sotto la guida di Giò Pomodoro, in scultura all’Accademia di Belle Arti di Ravenna.

La sua attività espositiva inizia nel 1977, con la partecipazione a mostre collettive - alla pinacoteca di Ravenna e ai Magazzini del Sale di Cervia - con opere di matrice concettuale ispirate all’universo femminile. Nel corso degli anni 90 la sua ricerca analizza e sperimenta materiali organici naturali e artificiali e realizza opere che hanno una presenza evocativa ed enigmatica. 

Partecipa ad esposizioni collettive e organizza esposizioni personali.

Nel 1973 Uno Dei Tanti Nomi Del Sole: struttura d’uso collettivo per il comune di Parma, a cura di Giò Pomodoro.

Nel 1977 Sdoppiata Doppia Magazzeno del Sale, Cervia, a cura di Giulio Guberti.

Segno-Identità: ipotesi-itinerari dentro la creatività femminile. Pinacoteca Loggetta Lombardesca, Ravenna, a cura di Marisa Vescovo.

 

Paolo Racagni, nato a Ravenna nel 1948, ha conseguito il diploma di maestro d’arte e di maturità artistica presso l’Istituto Statale d'Arte per il Mosaico a Ravenna. Ha proseguito gli studi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia conseguendo il dottorato in pittura. Dal 1976 ha tenuto numerose conferenze, è autore di scritti, a titolo personale o in collaborazione con altri specialisti, ed è esperto e consulente scientifico di numerosi progetti aventi per tema il mosaico. 

Dal 1972 ad oggi si è occupato di insegnamento professionale e artistico: Mosaico, pittura, fotografia, teoria e tecnica di restauro del mosaico in diversi istituti di formazione pubblici e privati a Ravenna, Spilimbergo (Friuli Venezia Giulia), Paray-le-Monial (Francia), Damasco (Siria). 

Ha collaborato presso aziende di Ravenna dal 1972 ad oggi, in particolare: Gruppo Mosaicisti di Ravenna, Laboratorio «Il Mosaico» di Renato Signorini, Associazione Mosaicisti di Ravenna, Officina del Mosaico di Luciana Notturni, Laboratorio P.R.P. di Paola Perpignani, e Fondazione Ravennantica.

 

 

L’evento

Promossa e organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale, Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery, Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, Capannoneventitre Russi, in collaborazione con La Casa Rossa, piccolo museo privato Sergio Cicognani, Felsina Factory, Odeon Gallery e Wundergrafik, la mostra si avvale del patrocinio di Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura, Accademia di Belle Arti di Ravenna, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale e del sostegno di SAGEM srl, La BCC Ravennate Forlivese e Imolese.

Media Partner: RavennaEventi, PortoRavennaNews. 

 

 

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