Moni Ovadia Moby Dick

Moni Ovadia Moby Dick
Luogo: Teatro Masini
Categoria: Spettacolo
Periodo:
Mercoledì 11 febbraio 2026 - 21:00
Giovedì 12 febbraio 2026 - 21:00
Venerdì 13 febbraio 2026 - 21:00

Descrizione

da Herman Melville
adattamento di Micaela Miano

regia GUGLIELMO FERRO

e con Matteo Milani, Giorgio Borghetti,
Nicolò Giacalone, Pap Yeri Samb, Filippo Rusconi,
Moreno Pio Mondì, Giuliano Bruzzese, Marco Delle Fratte

scenografie Fabiana Di Marco
costumi Alessandra Benaduce
musiche Massimiliano Pace
video Igor Renzetti e Lorenzo Bruno

produzione Centro Teatrale Bresciano – Teatro Quirino – Compagnia Molière

Moby Dick è la storia di un’ossessione epica che ha la fisionomia di una tragedia shakesperiana, tale è il senso drammatico dei suoi personaggi.
Moby Dick non è una balena, è una condanna, una maledizione che diventa sfida tra uomini.

Il Pequod è il vascello stregato che porta la ciurma verso la perdizione. Il doblone d’oro sull’albero del Pequod e il patto di sangue dei marinai sono la chiamata mefistofelica verso gli abissi della non-conoscenza.
Achab è ossessionato dalla vendetta, è uomo empio che disconosce Dio, l’uomo dell’oltre e della violazione. Starbuck è il suo alter ego, voce della prudenza, della coscienza, testimone di una visione teocentrica che si scaglia contro la blasfemia dell’odio di Achab verso la balena bianca.
In questo Moby Dick, che vede in Moni Ovadia lo straordinario protagonista, la narrazione teatrale inizia sul Pequod, dove si consumerà la tragedia di tutti i personaggi – Queequeg, Pip, Ismaele, Stubb, Lana caprina, Tashtego, Perth – in un susseguirsi frenetico di tempeste, battute di caccia, avvistamenti, bonacce, canti, riti pagani e preghiere.

E se nella ricerca maniacale di Moby Dick è la follia a guidare il capitano Achab, è sul piano del conflitto umano contro Starbuck che Achab conosce l’orrore: la parte recondita della sua stessa coscienza.
La malattia di Achab è Moby Dick, ma Starbuck ne è la manifestazione clinica. Moby Dick gli fa male con la sua “assenza” lì dove Starbuck lo fa con la sua “presenza”.
Un conflitto posto sullo stesso piano, uno specchio dove galleggia il peccato originale…una balena bianca in un abisso nero. E poi lo specchio si crepa.
Non c’è redenzione sul Pequod, solo una fitta nebbia.

Durata: 2h compreso intervallo

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