Descrizione
Natalino Balasso evoca qui alcune delle opere di Angelo Beolco, attore e commediografo padovano noto con il suo alter ego Ruzante, col quale ha dato vita al personaggio del contadino padovano ruspante, famelico e poltrone.
L’universo a cui si ispirano le sue opere – una vera e propria eccezione nella letteratura rinascimentale – è popolato da villani rudi ed elementari ed è segnato da un'esaltazione semiseria dell’energia grezza degli istinti. Una comicità vitale, ma allo stesso tempo amara, pervasa da un dirompente realismo espressivo.
Un mondo di villani dove la peste va e viene e dove il tragico e il comico si fondono in maniera inscindibile.
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