Descrizione
Trilogia d’autunno: Eroi erranti in cerca di pace
Didone e Enea nel giorno di Santa Cecilia
musiche di Henry Purcell
da
Hail! Bright Cecilia Z 328
testo di Nicholas Brady
e da
Dido and Aeneas Z 626
testo di Nahum Tate
Accademia Bizantina
direttore Ottavio Dantone
Pier Luigi Pizzi regia, scene, costumi
Oscar Frosio luci
Coro della Cattedrale di Siena Guido Chigi Saracini
maestro del coro Lorenzo Donati
Charlotte Bowden soprano
Delphine Galou, Candida Guida contralti
Žiga Čopi tenore
Gianluca Margheri, Federico Sacchi bassi
Didone Arianna Vendittelli
Belinda Charlotte Bowden
Enea Dominik Koeninger
una maga Delphine Galou
I strega Chiara Nicastro
II strega Danilo Pastore
un’ancella (seconda donna) Candida Guida
uno spirito (Mercurio) Žiga Čopi
un marinaio Jorge Navarro Colorado
È nel cuore dell’Ode alla patrona della musica che, nell’ardito disegno registico di Pizzi, “germoglia” Dido and Aeneas, l’opera che Purcell compose per le giovani gentildonne di un convitto nel sobborgo londinese di Chelsea. Era il 1689, e certo egli non immaginava che questa sarebbe rimasta per secoli l’unica vera e inarrivabile opera inglese – bisognerà poi aspettare Britten. Nonostante gli echi dei modelli italiani e francesi, ciò che rapisce è la freschezza quasi popolare delle sue melodie immerse in un raffinato tessuto armonico. Così come appunto nella più celebre delle sue quattro Odi a Santa Cecilia che, a dire il vero, risale a tre anni più tardi: musica come voce di natura, lingua universale, musica che “la mente con invisibili catene stringe”, musica che “affascina i sensi e afferra il cuore”. Musica.
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