Descrizione
Il reato di pensare è come un filo spinato invisibile che limita la mente di chi ancora desidera immaginare liberamente, senza paura di riflettere su ciò che sta pensando.
Da sempre, tiranni, potenti, dittatori, ma anche semplici individui - basta pensare alle dinamiche delle relazioni affettive e familiari - hanno temuto la libertà di pensiero. La storia ci insegna che i conflitti sono nati per sopprimere, bloccare e punire chiunque abbia cercato di esprimere le proprie idee. Il linguaggio, in ogni sua forma espressiva, è il mezzo più facile da controllare; non lo è il pensiero, che rimane spesso nascosto, alimentando sospetti, paranoie, dubbi sulla lealtà e sull’obbedienza, sulla disponibilità alla sottomissione e sulla propensione al tradimento. Per questo l’immaginazione è sempre più ricca delle parole, e quindi considerata insidiosa e potenzialmente pericolosa.
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